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In Italia, per diventare infermiere bisogna conseguire la Laurea in Infermieristica, da non confondere però con i corsi per OSS (Operatore Socio Sanitario), dedicati a chi vuole trovare lavoro nell’assistenza personale a persone in condizioni di disagio o non autosufficienti dal punto di vista fisico e psichico.
Ottenere una laurea in infermieristica triennale e magistrale è l’unico modo per lavorare in una clinica privata o in un ospedale come professionista sanitario. Come molti corsi di laurea nel campo della medicina, anche quelli di infermieristica sono ad accesso programmato, ovvero a numero chiuso.
Il numero di posti disponibili viene definito ogni anno dal Ministero dell’Istruzione (MIUR), quindi per potersi iscrivere ad infermieristica, gli studenti devono superare un test di ingresso. Prima ancora del test, gli studenti devono svolgere un tirocinio professionale e una prova finale. Il superamento del test permette di iscriversi all’albo degli infermieri e di svolgere il lavoro di infermiere nelle strutture sanitarie private e pubbliche.
Il corso di laurea in infermieristica è nato in Italia nel 1990, con la riforma degli ordinamenti didattici universitari. Fino agli anni ’90 era possibile esercitare la professione di infermiere, iscrivendosi alla scuola per infermieri.
Dopo la laurea, gli infermieri possono specializzarsi con un Master al fine di ottenere competenze specifiche in diverse aree della medicina. Ad esempio è possibile diventare infermiere geriatrico, infermiere psichiatrico, infermiere di comunità o di sala operatoria.
Gli infermieri, possono anche proseguire gli studi con il corso di laurea in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, oppure con il dottorato di ricerca. Entrambi i percorsi permettono di cercare un impiego nel campo infermieristico, ricoprendo diversi ruoli tra i quali quelli di direzione, docenza, gestione e formazione.
Oltre alla laurea o al master, l’infermiere deve anche avere una propensione innata per l’assistenza al prossimo. L’empatia è fondamentale, sia quando si lavora con le persone adulte, sia con i bambini. Allo stesso modo, l’infermiere deve saper lavorare di squadra con i colleghi, con i medici e ovviamente con il personale della struttura.
Chi diventa infermiere deve saper unire competenze scientifiche, tecniche e umane, per poter assistere al meglio i pazienti e lavorare al massimo delle proprie capacità, per garantire un ricovero piacevole o quantomeno tollerabile. Allo stesso modo, l’infermiere deve alleviare o prevenire la sofferenza dei pazienti, specialmente di quelli che soffrono di malattie gravi.
L’infermiere è una figura fondamentale nella sanità e lavora a stretto contatto con i dottori e i pazienti. Fondamentalmente, l’infermiere accoglie i pazienti nella struttura pubblica o privata dove lavora, cercando di individuare il problema. In seguito pianifica il percorso di cura e di assistenza, sempre tenendo conto delle necessità dell’assistito. L’infermiere ovviamente, si occupa anche della parte tecnica del lavoro, applicando medicinali e assistendo i pazienti durante la loro permanenza nella struttura. Gli infermieri specializzati, assistono i medici nelle operazioni e in altre operazioni.
Allo stesso modo, l’infermiere monitora attentamente lo stato di salute del paziente, comunicando al medico eventuali cambiamenti o problematiche che possono insorgere, ad esempio dopo un’operazione delicata o il decorso di una malattia.
Durante la pandemia del Covid-19, gli infermieri di tutto il mondo sono diventati un simbolo di speranza. Insieme ai medici e agli altri lavoratori in ambito sanitario, gli infermieri sono rimasti in prima linea, per la cura e il sostegno dei pazienti Covid-19 e delle loro famiglie.
Gli infermieri possono cercare un impiego nel pubblico e nel privato, oppure lavorare come liberi professionisti. Gli enti pubblici comprendono aziende sanitarie locali, aziende ospedalieri, strutture di cura e ricovero. Tra gli enti privati invece troviamo le strutture residenziali, gli ambulatori e le cliniche specialistiche. Gli infermieri sono molto richiesti anche nelle ONG.
Per lavorare negli enti pubblici è richiesto il superamento di un concorso pubblico, mentre nel privato l’infermiere può inviare il suo CV all’azienda d’interesse, per poter eventualmente sostenere un colloquio a scopo di assunzione.
La libera professione per gli infermieri è un fenomeno che si sta sviluppando negli ultimi anni, in quanto diversi neolaureati o professionisti navigati, preferiscono organizzarsi individualmente.
Per esercitare la libera professione, un infermiere potrebbe dover aprire una partita IVA, in modo da poter lavorare in ambulatori infermieristici, in delle cooperative, o anche a domicilio. In generale, come molti liberi professionisti, agli infermieri conviene sfruttare la partita IVA a regime forfettario.
Per quanto riguarda lo stipendio, un infermiere può arrivare a guadagnare fino a 1700 € al mese lordi. In Italia gli stipendi per gli infermieri sono abbastanza bassi, rispetto all’impegno richiesto e alla responsabilità. All’estero un infermiere guadagna di più, con stipendi che arrivano anche a 2500 € al mese.
Non è raro infatti che molti neolaureati in infermeria, preferiscano cercare lavoro all’estero, anche perché gli infermieri italiani, essendo molto preparati, sono ricercati in diverse strutture in altri paesi europei.
La nostra formazione
Il nostro portfolio è composto da corsi online, corsi accreditati, corsi che possono essere utilizzati nei concorsi e corsi post-laurea e master.
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